Auschwitz | Campo di Concentramento

Auschwitz I
Era un Konzentrationslager (campo di concentramento). Fu reso operativo dal 14 giugno 1940, ed era centro amministrativo dell'intero complesso. Il numero di prigionieri rinchiusi costantemente in questo campo fluttuò tra le 15 000 e le oltre 20 000 unità. Qui furono uccise, nella camera a gas ricavata nell'obitorio del crematorio 1, o morirono a causa delle impossibili condizioni di lavoro, di esecuzioni, per percosse, torture, malattie, fame, criminali esperimenti medici, circa 70 000 persone, per lo più intellettuali polacchi e prigionieri di guerra sovietici. Nei sotterranei del Block 11 di Auschwitz, la prigione del campo, il 3 settembre 1941 venne sperimentato per la prima volta dal vicecomandante del campo Karl Fritzsch, per l'uccisione di 850 prigionieri, il gas Zyklon B, normalmente usato come antiparassitario, poi impiegato su vasta scala per il genocidio ebraico.
All’ingresso c’è ancora il cartello con la scritta “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi)

Nell'aerea di Auschwitz I i campi erano organizzati in blocchi: c'era l'ospedale, la cucina, l'ufficio della Gestapo, la prigione, la zona riservata agli esperimenti e il reparto dei forni crematori.

Block 24 , il bordello noto come Puff era situato al primo piano.
Il piazzale dell'appello ...durante gli appelli le SS contavano i detenuti verificandone la presenza








 Baracche e dormitori dei prigionieri







 Block 11 Camera gas e forni crematori



 camera gas
 forni crematori

Forca alla quale fu impiccato Rudolf Höss














 Blocco 5

i prigionieri di Aushwitz popolano la mia memoria della loro presenza senza volto e se potessi racchiudere in un'immagine tutto il male sceglierei questa foto..... 
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Block 11 "Il Blocco della Morte"
Il cortile tra i blocchi 10 e 11 è recintato da ambo i lati da un alto muro. Le persiane in legno fissate alle finestre del blocco 10 dovevano rendere impossibile l'osservazione delle esecuzioni. Al "Muro della Morte" le SS fucilarono migliaia di prigionieri (soprattutto polacchi).
Nel cortile del blocco 11 erano eseguite pure le fustigazioni e la pena del paletto, che consisteva nell'appendere i detenuti per le mani legate dietro alla schiena. Il Blocco 11 era isolato dal resto del campo. Anch'essa, come il pianterreno del blocco 11, è oggi conservata come museo.
















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