Consonno, città fantasma *
Consonno
questo che cosa era ....
e questo cosa era ...
resta solo una chiesetta, la chiesa di San Maurizio, con l’annessa casa del cappellano e il cimitero.
un parco che è pieno di gente
siamo a 634 m, c'è una bella vista sulle montagne Resegone, sul fiume Adda e anche sul lago Annone
che fantasia
questo doveva essere il centro commerciale
al interno fa paura ...
ora riposiamo un po' e scendiamo giù al lago
ah aspetta....volevo salire sulla terrazza a vedere, qui sono al 2 secondo piano dove facevano una discoteca al aperto
wow ...che vista da qua su
e ora salita .....ahhahah stanco? .....pensavo al incontrario che si sale al borgo e scende nella vale ....
eccolo che si intravede la torre ovvero il Minareto, in mezzo agli alberi, alto circa trenta metri . ....è da un po' che volevo vedere questo posto...Consonno è una cittadina sul Monte di Brianza, frazione del Comune di Olginate (Lecco)
l'ex antico borgo che sognava di diventare la Las Vegas della Brianza si trasformò in una città fantasma. Entriamo a vedere....
questo che cosa era ....
Doveva essere l’ambizioso progetto di un eccentrico industriale brianzolo, il Conte Mario Bagno che, nel 1962, voleva trasformare questo il piccolo borgo di Consonno, immerso tra il verde di prati e colline nella mecca del gioco e della perdizione. Via tutti gli abitanti (300), giù i pochi edifici: un gruppo di case raggruppate attorno alla chiesa, il comune, l’osteria, l’unica bottega del paese. Largo alle slot machine.
Il progetto prevedeva la costruzione di edifici dalle forme più strambe, una galleria commerciale arabeggiante con minareto, una pagoda cinese, un castello medievale, una balera (dove qualcuno è riuscito ad andare a ballare per un po’), fontane multipiano e un hotel di lusso. Doveva esserci addirittura un circuito automobilistico. L’imprenditore, però, non aveva fatto i conti con la natura che, nel 1976, con una frana, isolò Consonno dal resto del mondo.
Fu così che l’ex antico borgo che sognava di diventare la Las Vegas della Brianza si trasformò in una città fantasma.
Il progetto prevedeva la costruzione di edifici dalle forme più strambe, una galleria commerciale arabeggiante con minareto, una pagoda cinese, un castello medievale, una balera (dove qualcuno è riuscito ad andare a ballare per un po’), fontane multipiano e un hotel di lusso. Doveva esserci addirittura un circuito automobilistico. L’imprenditore, però, non aveva fatto i conti con la natura che, nel 1976, con una frana, isolò Consonno dal resto del mondo.
Fu così che l’ex antico borgo che sognava di diventare la Las Vegas della Brianza si trasformò in una città fantasma.
e questo cosa era ...
resta solo una chiesetta, la chiesa di San Maurizio, con l’annessa casa del cappellano e il cimitero.
un parco che è pieno di gente
siamo a 634 m, c'è una bella vista sulle montagne Resegone, sul fiume Adda e anche sul lago Annone
La guglia di Consonno è un classico esempio delle strutture multiculturali che qui si possono trovare, il suo stile è infatti arabeggiante.
oramai se vede poco inghiottito tutto dalla natura che fantasia
questo doveva essere il centro commerciale
al interno fa paura ...
ora riposiamo un po' e scendiamo giù al lago
ah aspetta....volevo salire sulla terrazza a vedere, qui sono al 2 secondo piano dove facevano una discoteca al aperto
wow ...che vista da qua su
e ora salita .....ahhahah stanco? .....pensavo al incontrario che si sale al borgo e scende nella vale ....
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